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      Tuttavia in essa pur truovano alcuni vocaboli della lingua araba, di maniera che alcuni gli tengono e usangli per testimonianza che gli Africani siano discesi dall'origine dei Sabei, popolo, come s'è detto, dell'Arabia Felice. Ma la parte contraria afferma che quelle voci arabe che si truovano nella detta lingua furono recate in lei dapoi che gli Arabi entrarono nell'Africa e la possederono. Ma questi popoli furono di grosso intelletto e ignoranti, intanto che niun libro lasciarono che si possa addurre in favore né dell'una né dell'altra parte. Hanno ancora qualche differenza tra loro non solo nella prononzia, ma eziandio nella significazion di molti e molti vocaboli. E quelli che sono piú vicini agli Arabi e piú usano la domestichezza loro, piú similmente tengono de' loro vocaboli arabi nella lingua. E quasi tutto il popolo di Gumera usa la favella araba, ma corrotta, e molti della stirpe della gente di Haoara parlano pure arabico, e tuttavia corrotto; e ciò aviene per aver lunghi tempi avuta conversazione con gli Arabi.
      Nella terra negra favellasi in diverse lingue, una delle quali è da lor detta sungai, e questa serve a molte regioni, come è in Gualata, in Tombutto, in Ghinea, in Melli e in Gago. L'altra lingua essi chiamano guber, la quale è usata in Guber, in Cano, in Chesena, in Perzegzeg e in Guangra. Un'altra è tenuta nel regno di Borno ed è somigliante a quella che si costuma in Gaogà. Un'altra ve n'è ancora serbata nel regno di Nube, e questa partecipa dello arabico e del caldeo e della favella degli Egizii.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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