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      Questi, dovunque si trovino, sono sempre tributari o dei re o degli Arabi; tolgo fuori quelli che abitano in Temesna, i quali sono liberi e hanno gran potere. Parlano nella lingua africana, e alcuni tengono l'araba per la vicinanza e conversazione che essi hanno di continuo con gli Arabi che abitano in le campagne di Urbs, in li confini di Tunis.
      V'è un altro popolo, che abita dove confina Tunis con i paesi dei datteri, il qual popolo molte volte ebbe ardimento di far guerra al re, come avenne negli anni poco adietro, ne' quai il figliuolo del detto re, partitosi da Costantina per riscuotere i tributi dal detto popolo, fu dal principe di quello assalito, il quale gli s'era fatto incontro con duemila cavalli, e combattendo ruppe la gente del figliuolo del re e ucciselo, togliendone i carriaggi: e ciò che v'era l'anno di legira 915. Doppo questa rotta il medesimo popolo cominciò a essere in buon nome e in molta riputazione appresso tutti. E molti di quegli Arabi che erano al servigio del re di Tunis, fuggendo da luoghi al re sottoposti, se ne vennero ad abitar coi vincitori, in modo che il principe è divenuto un de' maggiori e de' piú famosi signori che abbia tutta l'Africa.
     
     
      Fede degli antichi Africani.
     
      Gli Africani negli antichi tempi furono quasi idolatri, come sono i Persi, i quali adorano il fuoco e il sole, e tenevano belli e ornati tempi ad onore dell'uno e l'altro, e in quei di continovo ardeva il fuoco, dí e notte guardato che non si spegnesse, nella guisa che nel tempio della dea Veste si soleva osservare appresso i Romani.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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