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      Percioché fa di mestiero ai soggetti seguitar le usanze dei padroni, se essi vogliono piacere a quelli: come sotto al dominio degli Arabi è avenuto ai Persi, i quali similmente hanno perdute le loro lettere, e tutti i loro libri furono abbruciati pur per comandamento dei pontefici macomettani, percioché estimavano che i Persi, mentre avevano i libri che conteneano le scienze naturali e le leggi e la fede degl'idoli, non potessero esser buoni e catolici maumettani. Abbruciate adunque l'opere, proibirono lor le scienzie, e il somigliante fecero i Romani e i Gotti quando, come s'è detto, signoreggiarono la Barberia. E parmi che per testimonio di ciò possa bastare che in tutta la Barberia, cosí per le città di mare come della campagna, cioè di quelle che sono anticamente edificate, quanti epitafi si veggono sopra le sepolture o nei muri di qualunque edificio, tutti sono in latine lettere e niuno altramente. Né io per tutto ciò crederei che gli Africani quelle tenessero per proprie lettere né che in quelle avessero scritto, percioché non è da dubitar che quando i Romani, che fur loro nimici, dominarono quei luoghi, essi, come è costume de' vincitori e per maggior lor disprezzo, levassero tutti i lor titoli e le lor lettere e vi mettessero i loro, per levar insieme con la dignità degli Africani ogni memoria e sola vi rimanesse quella del popolo romano. Sí come volevano eziandio degli edifici de' Romani fare i Gotti, o come volsero far gli Arabi di quelli dei Persi, e come alla giornata sogliono fare i Turchi ne' luoghi che prendono di cristiani, guastando non solamente le belle memorie e gli onorati titoli, ma nelle chiese le imagini de santi e sante che vi truovano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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