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      O non si vede egli in Roma medesima a' nostri tempi che alcuna volta, in principio d'un bello e degno edificio da un signore con grandissima spesa incominciato e per morte lasciato imperfetto, il successore o farà disfar per fino alle fondamenta per fare egli nuova fabrica, o, posto che quello fosse fornito o che lo lasci in piè, per ogni poco di novità che vi aggiunge vuole che siano levate le arme di quel signore e che vi si pongano le sue? O pure, se è tanto da bene che ve le lasci, le sue sono messe di sopra, e con lunghi epitafi fatti a misura e a compassi tengono il piú onorato luoco.
      Non è adunque da maravigliarsi che la lettera africana sia perduta. E da 900 anni in qua gli Africani usano la lettera araba, e Ibnu Rachich scrittor africano nella sua cronica fa di questa materia una lunga disputa, cioè se gli Africani avevano proprie lettere o no, e conclude che essi l'avevano, dicendo che chi nega ciò può medesimamente negar che gli Africani abbiano avuta lingua propria. Aggiungeva ancora che è impossibile che un popolo che abbia una lingua particolare usi nello scrivere una lettera strana.
     
     
      Sito di Africa.
     
      L'Africa, sí com'è divisa in quattro parti, cosí esse parti sono nei siti differenti. La riviera del mare Mediterraneo, cioè dallo stretto di Zibeltara per insino a' confini di Egitto, tutta è occupata da monti, e si allargano verso mezzogiorno cerca miglia cento, e in alcuni luoghi piú e in alcuni altri meno. Da questi monti insino al monte Atlante v'hanno pianure e alcuni piccoli colli, e per tutti i monti della detta rivera si trovano molti fonti, i quali poscia si convertono in certi fiumicelli, chiari e all'occhio vaghi e dilettevoli molto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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