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      I fichi dell'autunno son maturi nello agosto, e cosí le giuggiole; ma nel settembre è il colmo e dei fichi e delle persiche. Passato mezzo agosto incominciano a seccar l'uva, e la seccano al sole; e se piove nel settembre, di tutta l'uva che è rimasa fanno vini e mosti cotti, massimamente nella provincia di Rif, come pure particolarmente vi si dirà. Nel mezzo d'ottobre colgono le mele, le granate e i cotogni; nel novembre l'olive: ma non si colgono con le scale, come si fa nella Europa, spiccandole con le mani, percioché non si può fare scale tanto lunghe che arrivino all'altezza degli alberi, conciosiacosaché là gli olivari sono grossissimi e altissimi, massimamente quegli di Mauritania, di Cesaria; ma quelli che sono nel regno di Tunis tengono somiglianza con gli altri che nascono nella Europa. Quando adunque gli uomini vogliono coglier le olive, vanno sugli alberi con bastoni lunghissimi in mano, e percotendo i rami le fanno giú cadere. Il che conoscono esser lor danno, percioché ciò faccendo danno sopra gli occhi dei ramoscelli giovanetti e molti ne guastano. Aviene ancora che le olive di Africa tale anno vi sono in abondanza e alcun altro non vi se ne trova acino. E v'hanno certe olive grosse che non sono buone da fare oglio, ma si mangiano concie, eziandio in tutte le stagioni.
      Termini e qualità dell'anno. Sempre i tre mesi della primavera sono quasi temperati. Entra la primavera a' quindici di febraio e compie a' diciotto di maggio: e in tutta questa stagione è quasi di continovo il tempo bello, ma se non piove da' venticinque d'aprile insino a' cinque di maggio l'aricolta dell'anno è pessima, e chiamano l'acqua che apportano quelle pioggie acqua di Naisan.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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