Pagina (78/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E in mia difesa voglio che ai gentili spiriti e alle virtuose persone, che si degneranno di legger questa mia lunga fatica, basti lo esempio d'una brieve novelletta.
      Ragionasi che nel mio paese fu un giovane di bassa condizione e di malvagia e pessima vita, il quale, per un furto di piccolo momento preso, fu condannato a essere scopato. Venuto il giorno nel quale costui dovea aver le scopature, dato in mano de' ministri della giustizia, conobbe il boia esser suo amico; laonde ei si tenne piú che sicuro ch'egli a lui quel rispetto avrebbe che agli altri non era uso di avere. Ma il boia in contrario, incominciando le scopature, la prima gli dič molto crudele e incendosa, alla quale il povero compagno smarrito gridň forte: «Fratello, essendo io tuo amico, tu mi tratti molto male». Il boia allora, dandogli la seconda maggiore, rispose: «Socio, a me convien fare il mio officio come si dee fare, e qui non ci ha luogo amicizia». E seguitando di mano in mano tante ne gli dič, quante gli furono imposte dal giudice. Per il che quando io tacessi i vizii loro potrei cadere in giusta riprensione, e alcuni crederebbono che io ciň avessi fatto per avere ancora io di questi la parte mia, massimamente essendo all'incontro privo di quelle virtú che gli altri hanno. Nel che io, poi che altro a mia difesa non ho, mi propongo di tenere a punto il costume di uno uccello, la natura del quale se io vi voglio dire, a me conviene scrivervi un'altra brieve e piacevole novelletta.
      Ne' tempi che gli animali parlavano, v'ebbe un vago e animoso uccelletto, e sopra tutto ornato d'un ingegno mirabile, il quale dalla natura aveva questo di piú, che esso poteva viver cosí ben sotto le acque tra i pesci come sopra la terra fra gli altri uccelli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094