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      Non tengono né giudici né sacerdoti, né meno uomo alcuno riputato per far ragione, percioché essi non hanno né legge né fede, se non nella sommità della lingua. In tutti e' monti loro non si truova frutto di niuna sorte, eccetto gran quantità di melle: questo e se lo tengono per cibo e ne vendono a' vicini, ma la cera la gittano via insieme con le altre immondizie. Vi è un piccolo tempio che non cape piú di cento persone, percioché eglino, non avendo cura né di devozione né di onestà alcuna, dovunque vanno portano con esso loro i pugnali overo arma d'asta, e fanno diversi omicidi. Sono traditori e uomini sceleratissimi.
      Io fui una volta nella detta città col serif, il quale si fa principe di Hea, e vi venne per pacificare insieme il popolo; né vi potrei dire la moltitudine dei litigi e delle querele, degli omicidi e degli assassinamenti ch'erano fra loro. Col principe non era né giudice né dottore alcuno, di maniera che egli mi pregò ch'io fossi quello che avessi a terminare, secondo il poter mio, le loro differenze. Onde subito comparse dinanzi a me e al principe grandissima turba. E tale v'era il quale diceva che alcuno avea ammazzato otto uomini della sua famiglia, ed egli di quella dell'aversario ne avea uccisi dieci, onde per l'accordo della pace dimandava tanti ducati secondo il costume dei loro antichi. L'altro rispondeva: «Gli doverresti dar tu a me, che dei miei ne hai tolti di vita due di piú di quelli che io ho tolto de' tuoi». Rispondeva il primo: «Per giusta cagione ho io i tuoi uccisi, percioché essi avevano con fraude levatami di mano una possessione che era mia, e avevola avuta per eredità da una mia parente; ma tu uccidesti i miei senza ragione, solamente per far vendetta di coloro che con ogni dever furono morti, conciosiacosaché si avevano usurpato lo altrui». Questo sí fatto contendimento durò per insino a notte; ed io cercando pure di acchetar le loro discordie, non potendo ridurgli a pace niuna, intorno alla mezzanotte sopravenne una parte e l'altra, e s'appiccò insieme con grandissima uccisione e spargimento di sangue.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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