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      Né appena vi dilungammo il piede, che seguí la rovina di quella città: il popolo parte fu ucciso e parte a Portogallo menato. Fu l'anno novecentoventi.
     
     
      Tesegdelt, città in Hea.
     
      Tesegdelt è assai grandetta città: fa ottocento fuochi, ed è sopra una alta montagna. Tutta è d'intorno cinta da altissime ripe, intanto che non le fa bisogno di mura. È lontana dalla detta Teijeut quasi dodici miglia verso mezzogiorno. Passa sotto le dette mura un fiume: quivi sono molti giardini abbondantissimi d'ogni sorte di arbori, e massimamente di noci. Gli abitatori sono ricchi e hanno buona quantità di cavalli, di maniera che agli Arabi non danno tributo alcuno; fanno di continovo guerra con detti Arabi, e sovente ne uccidono gran quantità. Egli è vero che il popolo della campagna conduce tutto il grano nella città, per tema che gli Arabi non glielo tolghino. Quei della città hanno assai belle e accostumate usanze, massimamente in usar liberalità e cortesia, percioché commettono ai guardiani delle porte che, come arriva un forestiere, lo domandino s'egli ha alcuno amico nella città; e se egli gli risponde di no, questi sono tenuti di dargli albergo, intanto che niun forestiere paga denaro, ma ha piacevole e grato ricetto. Questi sono combattuti dalla gelosia, ma uomini molto osservatori della lor fede. Nel mezzo della città hanno un bellissimo tempio, amministrato da molti sacerdoti. Tengono un giudice, persona assai dotta nella legge, il quale suol tener ragione in tutte le altre cose, eccetto ne' malefici.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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