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      Hali, che del tutto s'accorgeva, chiamò il compagno e disse che era venuto il tempo che la congiura avesse effetto. Il perché, con dieci altri lor famigliari, essendo armati molto bene, e prima fatto apprestare un bregantino mostrando di volerlo mandar in Azamur per poter, quando bisogno fosse, fuggire, andorono al detto tempio a punto a ora che di poco il signor v'era entrato e tuttavia orava, essendo il tempio ripieno di molto popolo. Gli animosi e ben disposti giovani con la loro compagnia entrarono dentro e, appressatisi al re ch'era vicino al sacerdote, non furono impediti dalla guardia che, sapendo quanto essi fossero grandi appresso lui, di niente sospettava: di maniera che l'uno passò avanti del signore, l'altro, che fu Hali, rimaso dietro col pugnale lo ferí nella schiena, e in un medesimo tempo quel dinanzi gli cacciò la spada nel corpo e finillo. Il rumor fu grande, e la guardia primieramente assaltò i duoi, ma sopravenendo i dieci con le spade ignude, pensando questo esser stato trattato del popolo, si diede a fuggire. Il simile fecer gli altri, per modo che altri non rimasero nel tempio che i congiurati. Eglino, ciò vedendo, uscirono alla piazza e con molta copia di parole persuasero al popolo che essi giustamente avevano amazzato il signore, percioché egli aveva ordinato di amazzar loro. Il popolo leggiermente si acchetò e fu contento che questi duoi avessero la signoria, ma poco tempo d'accordo regnarono, percioché l'uno inchinava l'animo ad uno e l'altro ad un altro lato.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Azamur Hali