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      Un povero principe ch'era venuto a soccorso della detta città, non sapendo come altrimenti fuggirsi, il meglio che poté si calò per una fune giú da una parte delle mura. Il popolo fuggiva chi di qua chi di là per la città, altri iscalzi a piede e altri a cavallo, ed era una compassione a veder fanciulli, vecchi, donne e donzelle scalze e iscapigliate correr per tutto e non saper dove ripararsi. Ma prima che si desse la battaglia da' cristiani, i giudei, che avevano pochi dí adietro patteggiato col re di Portogallo di dargli la città, con patto che a loro non fosse fatto ingiuria, col consentimento di ciascuno apersero loro le porte. Cosí i cristiani ebbero la città, e il popolo andò ad abitar parte a Sala e parte a Fez. Ma prima fu molto ben castigato del suo orrendo vizio, percioché quasi tutti erano immersi nel peccato della sodomia, in tanto che raro era quel fanciullo che scappasse dalle loro mani.
     
     
      Meramer.
     
      Meramer è una città edificata dalli Gotti fra terra, lontana da Azafi circa quattordici miglia, e fa presso a quattrocento fuochi. Il paese è molto fertile di grano e di olio. Fu soggetta questa città al signor di Azafi, ma doppo che Azafi fu preso da' Portogallesi, gli abitatori di lei fuggirono e la città rimase quasi uno anno disabitata. Ma fecero dipoi con detti Portogallesi certo patto e tornarono ad abitarla, e fin ora pagano tributo al re.
      Ora si dirà di alcuni monti.
     
     
      Benimegher monte.
     
      Questo è un monte discosto da Azafi circa a dodici miglia, abitato da molta copia d'artigiani, e tutti costoro avevano case in Azafi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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