Pagina (151/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Hanno le lor vigne fatte tutte con bellissimi pergolati, appoggiandole su le piante degli alberi, e le uve sono rosse e chiamansi nella lingua loro «uova di gallina», e nel vero che questo nome si convien loro per la grossezza che tengono. Ivi è grande abbondanza d'olio e di mele perfettissimo e bianco come latte, e altro giallo e chiaro come oro; cosí l'olio è di molta bontà e perfezione. Dentro la città vi sono fontane grandi e molto correnti, con la cui acqua si macina in certe picciole mole fatte nella costa delle rive. Vi sono eziandio molti artigiani, cioè di cose necessarie, e il popolo è quasi civile. Le donne sono bellissime e portano molti belli ornamenti d'argento, percioché gli uomini vendono molto bene il loro olio portandolo alle città vicine al diserto, cioè fra Atlante verso mezzogiorno; i cuoi conducono a Fez e a Mecnasa. Il piano è lungo circa a sei miglia e vi sono bellissimi campi da seminar grano; pagano i paesani un certo censo agli Arabi per li loro poderi. Nella città sono e sacerdoti e giudici, e v'è gran quantità d'uomini nobili.
      Nel tempo ch'io vi fui eravi signore un certo gentiluomo, il quale era vecchio e cieco, ed era obbedito molto. Egli (sí come intesi) nella sua giovanezza fu uomo valente e di gran cuore, e tra molti altri aveva ucciso di sua mano quattro capi di parte, i quali offendevano tutto il popolo. Doppo la morte dei quali usò tanta clemenza al popolo e seppe cosí ben fare che, sedate le parti, lo ridusse a unione e summa concordia, faccendo seguir tra l'uno e l'altro non pure amicizie, ma parentadi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Atlante Fez Mecnasa Arabi