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      Ancora il detto signore è molto amico del re di Fez, e sempre gli manda di gran presenti; il re dall'altra parte di continovo lo ricambia con molte gentilezze, come sono cavalli con bellissimi fornimenti, panni di scarlatto, drappi di seta e qualche bel padiglione.
      Di mio ricordo questo signore mandò al re un superbo presente, che fu cinquanta schiavi negri e altretante schiave femine, dieci eunuchi e dodici camelli da cavalcare, una giraffa, dieci struzzi, sedici gatti di quelli che fanno il giubetto, una libbra di muschio fino, una di giubetto e un'altra di ambracane, e appresso seicento cuoi d'un animale ch'è detto elamt, con li quali si fa di finissime targhe, e ogni pezzo di detto cuoio vale in Fez otto ducati. Gli schiavi s'apprezzano venti scudi l'uno e le femine quindici; ciascuno eunuco è di valor di ducati quaranta; i camelli nel paese del detto signore vagliono cinquanta ducati per ciascuno, i gatti dugento, il muschio, il giubetto e l'ambracane vagliono l'un sopra l'altro sessanta ducati la libbra. Si contenevano in questo presente altre cose, le quali io non pongo nel numero, come dattoli zuccarini e certo pepe di Etiopia. Io mi trovai presente quando fu portato questo notabil dono al re di Fez. L'appresentatore fu un uomo negro, grosso e picciolo e di lingua e costumi veramente barbaro, e portò una lettera al re, la qual fu assai rozzamente scritta; ma peggio fu l'ambasciata ch'egli fece a bocca, in tanto che il re e tutti i circonstanti non poterono tener le risa, ma si coprivano o con mano o col lembo della veste.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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