Pagina (179/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il che inteso da Giuseppe col maggior isdegno che avesse a' suoi giorni, fatto un grossissimo esercito, non aspettò che i nimici venissero a Marocco, ma in capo di tre giorni fu egli nella lor provincia e passò il fiume di Ommirabih. Come viddero l'esercito del re che cosí impetuosamente veniva loro incontra, si spaventarono quei di Temesna e, schifando la battaglia, passarono il fiume di Buragrag verso Fez, e abbandonarono la provincia di Temesna. Allora il re mise il popolo e il terreno a ferro, a fuoco e a sacco con tanta crudeltà, che fece uccider per insino a' fanciulli che poppavano, e per otto mesi ch'egli vi stette con l'esercito rovinò tutta la provincia, in tanto che ora non vi rimane se non certe picciole vestigia della città che vi erano.
      A questo s'aggiunse che il re di Fez, inteso che 'l popolo di Temesna era per passar Buragrag e camminava verso Fez, fatta certa triegua col popolo di Zeneta, con grandissimo numero di soldati s'indrizzò al detto fiume, sopra il quale trovò il misero principe con la sua gente, molto debole e stanco per la fame e necessità che sofferiva. Esso volle passar il fiume, ma il passo gli fu impedito dal re, onde i poveri perseguitati furono per disperazione sforzati a romper per certi boschi e rupi malagevoli a passare. E furono circondati e chiusi dall'esercito del re, di maniera che in un medesimo tempo perirono da tre diverse morti, percioché alcuni s'affogaron nel fiume, alcuni si fiaccarono il collo essendo spinti e gittandosi da quelle rupi, e quelli ch'erano usciti del fiume, cadendo nelle mani del re, furono menati a fil di spada.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Giuseppe Marocco Ommirabih Temesna Buragrag Fez Temesna Fez Temesna Buragrag Fez Zeneta