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      Le case della detta città sono edificate al modo che le edificavano gli antichi, ma molto ornate di mosaico e di colonne di marmo. Oltre a ciò tutti i tempii sono bellissimi e ornati; cosí le botteghe, le quali furon fabricate sotto i portichi larghi e belli, e passato che si ha molte botteghe si truovano certi archi, fatti (come essi dicono) per divider un'arte da un'altra. Concludo che questa città aveva tutti quegli ornamenti e quelle condizioni che s'appartengono a una perfetta civilità, e tanto piú che, avendo buon porto, era frequentata da diverse generazioni di mercatanti cristiani, genovesi, viniziani, inglesi e fiandresi, percioché quello è il porto di tutto il regno di Fez.
      Ma la detta città, negli anni seicentosettanta di legira, fu assaltata e presa da un'armata del re di Castiglia. Il popol fuggí e rimaservi i cristiani, ma non piú che dieci giorni, percioché essi furono d'improviso assaliti da Giacob, primo re della casa di Marin, e inavertentemente, percioché ei non stimavano che 'l re lasciasse l'impresa di Telensin, nella quale già era occupato. Onde fu ripresa la città, e quanti di loro si trovarono furono uccisi; il rimanente si salvò nell'armata e fuggí via. Per questa cagione il re fu benvoluto da tutto il popolo di quelle regioni, e cosí la sua famiglia che regnò doppo lui.
      Ma come che questa città fusse tosto riavuta, nondimeno è molto mancata nelle abitazioni, e molto piú nella civilità. E per tutta la città, massimamente vicino alle mura, si truovano molte case vote, nelle quali sono di bellissime colonne e finestre di marmi di diversi colori, ma gli abitatori d'oggi non le apprezzano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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