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      E quando la moglie è giunta a casa, tutti i cari amici del marito le mandano certi vasi grandi, pieni di pane fritto in olio e di altretanto melato, e anco castroni arrosti pure interi: e lo sposo, invitando molte persone, divide fra quelle i detti presenti. Nelli loro balli, che durano tutta la notte, tengono sonatori e cantori, i quali, alternando insieme il suono e la voce, partoriscono assai piacevole concento. Né danza piú che uno per volta, e come uno ha fornito il suo ballo, si cava di bocca una moneta e gettala sul tappeto dei cantori; e se qualche amico vuol far onore a chi danza, lo fa fermare in ginocchioni e poi pianta tutta la sua faccia di monete, le quali poscia i cantori tolgono subitamente. Le femine danzano separatamente dagli uomini, e hanno ancora elle a' lor balli e cantatrici e sonatrici.
      Cotal modo si tiene quando la sposa ne va a marito vergine. Ma se una è stata per adietro maritata, fanno le nozze con minor riputazione, e usasi di dar mangiare carne di bue, castrati e galline lesse; ma vi mescolano diverse minestre, e mettonsi dinanzi a' convitati dodici grandi scodelle in un tondo di legno, e fassi il convito per dieci o dodici persone. E tale è l'usanza de' gentiluomini e dei mercatanti; ma le genti minute usano certe suppe fatte di pan sottile che somigliano lasagne: lo bagnano con brodo di carne tagliata in grosse fruste sopra un vaso grande, nel quale è la suppa, e lo mangiano senza cucchiaio con la mano, e dieci persone sono intorno a un solo vaso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094