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      Caballisti e altre sette.
     
      V'č un'altra regola d'alcuni che si possono addimandar caballisti, i quai stranamente digiunano, né mangiano carne d'animale alcuno, ma hanno certi cibi e abiti ordinati e diputati per ciascuna ora di dí e di notte, e certe particolari orazioni secondo i giorni e i mesi, traendo le dette orazioni per via di numeri; e usano di portare nella loro persona alcuni quadretti dipinti, con caratteri e numeri intagliati per entro. Appresso dicono che gli spiriti buoni loro appariscono, e con essi parlano, e lor danno universal notizia delle cose del mondo. Fu di questi uno eccellentissimo dottore detto il Boni, il quale compose la lor regola e orazioni, come si fan detti quadretti; e io ho veduto l'opera, e parmi che piú tosto questa scienza tenga forma di magica che di cabala. L'opere piú famose sono circa otto: l'una č detta Ellumha Ennoramita, cioč dimostramento di lume, e in questa sono ordinate le orazioni e i digiuni; l'altra si dice Semsul Meharif, cioč il sole delle scienze, in cui si contiene il modo di fare i quadretti e dimostra l'utile che se ne trae; la terza č intitulata Sirru Lasmei Elchusne, cioč la virtú che tengono i novantanove nomi di Dio, e questa io vidi in Roma in mano d'uno ebreo veneziano. V'č un'altra regola in queste sette, che č detta la regola di suuach, cioč di certi romiti i quali vivono in boschi e luoghi solitari, né d'altro si pascono che d'erbe e di frutti salvatichi; e niuno č che possa particolarmente intender la vita loro, percioché fuggono ogni umana domestichezza.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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