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      E il pescatore si rimase signore della nuova piccola città, la quale di giorno in giorno accrebbe, di modo che in brieve tempo ella divenne città di quattrocento fuochi, per la molta abbondanza del paese. E il re usava di stare in quel terreno d'intorno tutta la state, il che fu eziandio cagione della bonificazion della detta città.
      Passa appresso le sue mura il fiume detto Luccus, il quale cresce alle volte tanto che entra per la porta della città. Ella è tutta fornita d'artigiani e di mercatanti, e ha molti tempii, un collegio di scolari e uno spedale. Non v'è né fonte né pozzo, ma gli abitatori si sogliono valere di certe cisterne; i quali abitatori sono uomini buoni e liberali, ma piú tosto semplici che altrimenti: veston bene, e usano di portare alcuni panni rivolti intorno, fatti a guisa di lenzuoli, di tela bambagina. Fuori della città sono molti giardini e possessioni, dove si truovano buonissimi frutti; ma l'uva è di cattivo sapore, percioché i terreni sono prati. Il lunedí si fa nella campagna un mercato, al quale vi concorrono tutti i vicini Arabi. Il mese di maggio costumano i cittadini d'andar fuori a uccellare, e pigliano gran quantità di tortore. Il terreno è nel vero fertile e rende le piú volte di semenza trenta per uno: ma gli abitatori non possono coltivar quasi intorno a sei miglia, percioché sono molestati dai Portogallesi che abitano in Arzilla, essendo la città discosta da Arzilla non piú che diciotto miglia. Ancora il capitano di questa fa non poco danno a' Portogallesi, percioché tiene trecento cavalli, e le piú volte con questi corre per insino alle porte d'Arzilla.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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