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      Hanno molte pecore e muli e asini, perché nei lor monti si truovano pochi boschi; ma sono i piú ladri e traditori assassini del mondo. Tengono grandissime nimicizie con gli Arabi, e la notte gli rubano, e per far loro dispetto, quando altro non possono, gettano in loro presenza i camelli che prendono giuso delle alte cime dei monti.
      Nei detti monti è una cosa quasi invero miracolosa, cioè grandissima quantità di serpi, tanto piacevoli e domestiche che elle se ne vanno per le case, non altrimenti che vadino i piccoli cani e le gatte. E quando alcuno vuol mangiare, allora tutte le serpi che sono nella sua casa gli stanno d'intorno, e mangiano domesticamente tutte le fruste di pane o d'altro cibo che vengono lor date. Né esse mai fanno dispiacere ad alcuno, se prima non l'hanno da colui ricevuto.
      Abitano queste canaglie in certe case murate di pali coperti di creta, e i colmi hanno il coprimento di paglia. E un'altra parte di detti montanari, i quali posseggono maggior copia di bestie e abitano in certe capannette coperte di stuore. Vanno alle volte a Segelmese, ch'è una parte, come abbiamo detto, di Numidia, portando con esso loro lana e butiro. Ma non vi vanno se non ne' tempi che gli Arabi sono ne' diserti, quantunque le piú volte essi gli assaltano con grosse cavalcate, e gli uccidono e tolgono le loro robe. Ma nondimeno questi montanari sono valenti e animosi, e quando combattono non si vogliono mai render vivi. Le arme di ciascun di loro sono tre o quattro partigianelle, le quali mai non lanciano in fallo, e quando n'ammazzano l'uomo e quando il cavallo; percioché combattono a piede, né mai sono superati se non quando avviene che abbino a fronte una gran moltitudine di cavalli; portano eziandio spada e pugnale.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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