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      Come si sia, la gente era tutta piacevole, benigna e amica de' forestieri. E fu questa città molto frequentata da mercatanti catalani e genovesi, ed evvi fin ora una loggia la quale si domanda la loggia de' Genovesi, perché vi alloggiavano i Genovesi.
      Furon questi di Oran di continovo nimici del re di Telensin, né volsero mai accettare alcun suo governatore, ma solum hanno accettato un suo tesoriere e fattore per riscuotere l'entrate del porto della detta città; e il popolo elegge un lor primario del consiglio, che ha la cura delle cose civili e criminali. E i mercatanti solevano tener sempre fuste e brigantini armati, coi quali corseggiando facevano molti danni in Catalogna e nell'isole di Ieviza, Maiorica e Minorica, di modo che avevano ripiena la città di schiavi cristiani. Ma Fernando re di Spagna mandò una grande armata a combatter contra quelli d'Oran, per levare i cristiani da sí gravi e spessi danni, la quale armata fu rotta per causa di molti disordini. D'indi a molti mesi, con l'aiuto d'alcuni vescovi e del cardinale di Spagna, ne rifece una maggiore, e con questa in una giornata fu presa la città, perché il popolo disordinatamente uscí fuori alla battaglia e lasciò la città vota: il che conosciuto da' Spagnuoli, mandarono essi una parte delle lor genti da un altro lato alla città, i quali, non trovando altro contrasto che di femine che erano salite sopra le mura, agevolmente v'entrarono, e mentre di fuori si combatteva, questi uscendo d'improviso gli assaltarono dopo le spalle.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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