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      Le pianure sono bellissime, massimamente una che è chiamata Metteggia, la quale è lunga presso a quarantacinque miglia e larga trenta, dove nasce moltissimo e perfettissimo grano.
      Questa città fu lungo tempo sotto il dominio di Telensin, ma poi che fu creato nuovo re in Buggia, ella si diede a quel re, per essere al suo regno piú vicina. Vedendo questo popolo che 'l re di Telensin non li poteva dar aiuto, e lo re di Buggia li pol far gran danno, mandarono a darli obedienza e tributo, ma furon quasi liberi. Gli abitatori dapoi, armati certi legni, divennero corsali, e molto infestavano le sopradette isole e anco le rive di Spagna. Per il che il re catolico Ferdinando mandò all'assedio della detta città una grossa armata, la qual sopra un scoglio che è dirimpetto alla città fabricò una bella e gran fortezza, ed era tanto vicina che gli schioppi aggiongevan in la terra, non che l'artiglieria, che passavan le mura da un canto all'altro, di sorte che furon astretti di mandar un ambasciatore in Spagna, e fecero triegua per anni dieci pagando certo tributo: il che li concesse il detto re catolico. E cosí rimasero in pace molti mesi.
      In questo tempo Barbarossa andò all'assedio di Buggia, dove, presa che ebbe una delle fortezze fabricata per Spagnuoli, si mise all'assedio dell'altra, pensando che, auta quella, ricupereria tutto il regno di Buggia. Ma ciò non li venne fatto, perché tutti li popoli abitatori di monti ch'eran venuti in suo aiuto, come venne il tempo del seminare, si partirono senza domandarli licenza, e il simil fecero molti soldati turchi, di sorte che Barbarossa fu sforzato di fuggirsene da quell'assedio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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