Pagina (427/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I pavimenti delle stanze sogliono saleggiar con belle pietre invetriate e lucide, e le corti con tavolette quadre di pietre eguali e polite. E quasi generalmente ogni casa è d'un solaio, l'entrata della quale è bella e fra due porte, l'una sopra la strada, e l'altra è fra l'entrata e la casa. E vi s'entra per alcuni gradi, ornati gentilmente di pietre, e studia ciascuno di far l'entrata piú bella e piú apparente del resto della casa, percioché i cittadini usano le piú volte di starsi in queste entrate, e quivi o trattenersi con gli amici o ragionar con i servitori. Vi sono molte stufe molto piú ordinate e piú commode di quelle di Fez, ma non cosí belle né di tanta grandezza. Fuori della città sono bellissime possessioni di bellissimi frutti, i quali nascono in poca quantità, ma sono tutti buoni. Di giardini v'è un numero quasi infinito, piantati di melaranci, di limoni, di rose e d'altri fiori gentili, massimamente in un luogo detto Bardo, dove sono i giardini e i palazzi nobili del re, fabbricati superbamente con intagli e colori finissimi. E d'intorno la città, circa a 4 o 6 miglia per ciascun lato, sono moltissimi terreni d'olive, delle quali si cava tanta quantità d'olio che fornisce la città, e molto eziandio se ne manda in Egitto. E dei legni dell'oliva ne fanno il carbone che s'adopera nella città, e parte di detti legni s'abbrucia, di modo che non è in tutto il mondo sí gran carestia di legne come in Tunis.
      Finalmente, per la gran povertà del popolo, non solo si truovano molte femine che per poco prezzo vendono la lor castità ad altrui, ma i fanciulli ancora si sottopongono agli uomini, e sono piú disonesti e nel vero piú sfacciati delle publiche e infami.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Fez Bardo Egitto Tunis