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      Nell'entrata di Selin gran Turco nel Cairo, i ghiannizzeri saccheggiarono questa sepultura, e trovarono cinquecentomila saraffi che erano serbati in danari contanti, senza le lampade d'argento, le catene e i tappeti: egli è vero che Selin ve ne fece ritornare una gran parte. Quelli che hanno scritto le vite dei santi macomettani non fanno menzion alcuna di questa donna chiamata Nafissa, ma dicono che fu onesta e casta e nobile, della casa di Heli; ma il semplice volgo ha trovato questi tanti miracoli, e cosí quelli che serveno a quel maledetto sepolcro.
      Sopra il detto borgo, appresso il Nilo, è la dogana delle mercanzie che vengono da Sahid. Fuori della città murata sono belle e magnifiche sepolture dei soldani, fatte a guisa di volti grandi. E un soldano che fu a' tempi moderni fece fare un corridore fra due alti muri, il quale incomincia dalla porta della città e viene per insino al luogo dove sono le sepolture, e nei capi dei detti muri sono due torrioni altissimi, dove sta una guardia per li mercanti che vengono dal porto di monte Sinai. Discosto da queste sepolture circa a un miglio e mezzo sono i terreni chiamati Almathria, dove è il giardino dell'unico albore che produce il balsamo, percioché in tutto il mondo altra non v'è che questa sola pianta. Ella è piantata nel mezzo d'una fonte a modo d'un pozzo; non è molto grande, e le sue foglie sono come sono quelle della vite, ma piccole: e, come io ho udito dire, se l'acqua della fonte venisse meno la pianta si seccarebbe.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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