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      E quando cominciano a far un viaggio, allora il camello vuol esser molto ben grasso e pieno, e per esperienza s'ha veduto che, come el detto animal ha fatto un viaggio di cinquanta giorni senza mangiar biada essendo caricato, la grassezza della gobba manca prima, dapoi della pancia, e l'ultima è quella delle coscie, le qual mancate, il detto animal allora non porteria cento libbre di peso. Nell'Asia li mercanti gli danno la biada, e sono sforzati a menare per ogni camello carico un altro camello con la biada, perché vanno caricati nelle sue carovane e tornano caricati, e però gli mantengono grassi, perché raddoppiano il viaggio. Ma li mercanti africani che vanno nella Etiopia, non si curano della tornata, perché ritornano discaricati, né riportano d'Etiopia cosa di troppo peso rispetto a quella che vi hanno portato. Di sorte che li camelli, come giungono nella Etiopia, sono magri e piagati tutta la schiena, e cosí gli vendono per pochi danari agli abitatori de' diserti, li quali gli menano ad ingrassare. Li mercanti che ritornano in Numidia o in Barberia hanno bisogno di pochi camelli, cioè per cavalcare e per portar vettovaglia e oro e qualche cosa leggiera.
      Sono tre spezie, o vogliamo dire sorte, di camelli. Quelli della prima sono addimandati camelli hugiun, i quali sono grossi e grandi di persona e buonissimi per someggiare, ma non possono portar la soma fin che non aggiungano a quattro anni: e allora ogni mediocre camello porta mille libbre di peso d'Italia. Ma quando si caricano, il camello, tocco d'una verghetta su le ginocchia e sopra il collo, per natural costume subito si corica a terra, e come sente il peso bastevole alla sua persona, allora si lieva.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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