Pagina (584/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
      Idra.
     
      Idra è una serpe corta e sottile di coda, e cosí verso il capo. Si truovano molte di queste serpi nel diserto di Libia, le quali hanno un veleno acutissimo, né altro rimedio dicono essere a chi è morso dalle dette che a tagliar quella parte di membro dove è la morsicatura, prima che il veleno discorra per le altre membra.
     
     
      Dubh.
     
      Questo animale vive ne' diserti ed è simile di forma alla tarantola, ma è piú grosso, e lungo come un braccio d'un uomo, e largo quattro dita. Non bee mai acqua, e se alcuno a bere ne lo sforzasse buttandoli acqua in bocca, senza intervallo si morrebbe. Fa le uova come la testuggine, non ha veneno alcuno. Io ho veduto gli Arabi pigliarlo nelli diserti, e ancora io ne volsi pigliare e scannare, ma non esce molto sangue. Dapoi che è arrostito se li leva la scorza e si mangia: ha la carne saporita come di ranocchia, e il medesimo gusto. È veloce come le lucertole e, s'egli si caccia in un buco e che la coda rimanga fuori, non è forza che lo possa cavar di là: ma i cacciatori con zappette allargano il buco, e a quel modo lo prendono. Doppo tre giorni che è ucciso, accostato al fuoco, si muove non altrimenti che se allora scannato fosse.
     
     
      Guaral.
     
      Guaral è un animale che somiglia al sopradetto, ma è piú grande, e ha nel capo il veleno e nella coda. Gli Arabi, sí come io ho veduto, gli tagliano quelle due parti e lo mangiano. Ha brutto colore e brutta figura d'animale, di modo che non mi bastò mai l'animo di mangiar della sua carne.
     
     
      Cameleonte.
     
      Il cameleonte è animal grande come un ramarro, ma è brutto e gobbo e magro, e ha la coda lunga come il topo; cammina piano; si nudrisce d'aria e de' razzi del sole, allo spuntar de' quali verso loro si rivolge aprendo la bocca, e dove si gira il sole ancora egli si volge.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Libia Arabi Arabi