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      Vanno sempre nudi, salvo che alcuni pur si mettono certe pelli di capra, una davanti l'altra di drieto; e ungonsi la carne di sevo di becco composto con sugo d'alcune loro erbe, che ingrossa la pelle e defende dal freddo, benché poco freddo regni in quelle parti, per esser verso l'ostro. Non hanno case di muro né di paglia: stanno in grotte o sia in caverne di montagne. Vivono d'orzo e di carne e latte di capra, di che ne hanno abbondanzia, e di alcuni frutti, spezialmente di fichi; e per esser il paese molto caldo, raccolgono le sue biade del mese di marzo e d'aprile. Non hanno fede, ma adorano alcuni il sole, altri la luna e altri pianeti, e hanno nuove fantasie di idolatria. Le femmine sue non sono communi, ma a ciascuno è lecito pigliarne quante vuole; e non torriano femmine vergini se prima non dormissero col signor suo una notte, e questo lo reputano grande onore.
      E se mi fusse detto come si sa queste cose, rispondo che gli abitanti delle quattro isole de' cristiani hanno per costume, con alcune loro fuste, andar ad assaltar queste isole di notte per pigliar di questi Canarii idolatri, e alle volte ne prendono maschi e femmine e li mandano in Spagna a vendere per schiavi. E intraviene che alle fiate rimangono presi alcuni delle fuste, i quali detti Canarii non fanno morire, ma fannoli ammazzar capre e scorticarle e far carne, che tengono per vilissimo officio, e per dispregiarli, e li fanno far fino a tanto che si possino scodere. Hanno detti Canarii un'altra usanza, che quando li signori suoi entrano nuovamente nella signoria, alcuno si offerisce voler morire per onorar la festa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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