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      Quel che stimassero gli Azanaghi esser navilii, quando furono da loro primamente veduti.
     
      Ed è da sapere che costoro non hanno avuto notizia d'altri cristiani salvo de' Portogallesi, li quali li fecero guerra per anni tredici o quattordici, prendendone molti di loro, come ho predetto, e vendendoli per schiavi. Certificandovi che quando costoro ebbero la prima vista di vele over navilii sopra il mare (che mai per avanti né per loro né per suoi antecessori erano stati veduti), credettero che quelli fossero uccelli grandi con ale bianche, che volassero e fussero venuti d'alcun strano luogo; e dapoi che abbassavano le vele per sorzere, alcuni di loro pensavano che quelli navilii fussero pesci, vedendoli cosí da lungi. Altri dicevano che erano fantasme che andavano di notte, e ne avevano grandissima paura: e questo perché la sera alle fiate erano assaltati in un luogo e in quella medesima notte all'alba veniva esser fatto quel medemo cento miglia piú oltra per la costa, o alle volte piú indrieto, secondo che ordinavano quelli delle caravelle di fare e secondo li respondevan li venti. E dicevan tra loro: «Se queste fussero creature umane, come potriano andar tanto cammino in una notte, che noi non potessamo andarvi in tre dí?», non intendendo il modo del navigare: sí che del tutto tenevano che fussero fantasme. E di questo sono stato certificato da molti Azanaghi che sono schiavi in Portogallo, e da molti Portogallesi che a quel tempo praticavano a quelle riviere con caravelle: e per questo si puol considerare quanto fossero novi nelle cose nostre, avendo tale oppenione.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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