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      E dapoi non levandosi mai suso, ma strascinandosi con li ginocchi e le gambe per terra, si vanno appropinquando al signore, e quando gli sono appresso a duoi passi si afferman parlando e dicono il fatto suo, non cessando di gittarsi pur l'arena a dosso, con la testa bassa, in segno di grandissima umiltà. E il signore mostra di non vederlo se non scarsamente, e non resta di parlar con altre persone; e dapoi, quando il suo vassallo ha ben detto, con arrogante aspetto li fa vana risposta di due parole. E tanto mostra in questo atto di alterezza e grandezza, e tanto è reverito, che ancora che Iddio istesso fusse in terra, non credo che piú onore e riverenza li potesse esser fatto di quello che fanno questi Negri al lor signore. E tutto questo mi pare che proceda per la gran tema e paura che hanno quelli popoli de' suoi signori, perché per ogni piccolo mancamento li fa prender la moglie e li figliuoli e li fa vendere, sí che in queste due cose mi par che abbino forma di signore e che mostrino stado, cioè in seguito di genti, e in lassarsi veder poche volte, e in esser molto reveridi dalli suoi subditi.
      E per la grande dimestichezza che mi mostrava questo Budomel, mi lasciava entrare nella loro moschea dove fanno orazione. E venendo verso sera, chiamati quelli suoi Azanaghi overo Arabi che 'l tien continuamente in casa, quasi come disamo li nostri preti, che sono quelli che gli ammaestrano nella legge di Macometto, entrava in un cortivo grande con alcuni Negri principali, dove era la moschea, e quivi orava in questo modo: stando in piedi e guardando verso il cielo, faceva dui passi avanti e diceva alcune parole pian piano, poi si buttava lungo disteso in terra e baciavala, e cosí facevan li Azanaghi e tutti li altri; poi di nuovo levatosi in piedi tornava a far gli atti sopradetti, e questo da X in XII volte: e si spendeva in far l'orazione il spazio di mezz'ora.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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