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      Ancora vedemmo vespertilioni, cioè nottole a nostro modo, grandi tre palmi e piú, e altri diversi uccelli molto differenti dalli nostri, e massime infiniti pappagalli, e cosí etiam infiniti pesci in questo fiume molto varii dalli nostri e di gusto e di forma, nondimeno buoni da mangiare.
     
     
      Come furono scoperti alcuni fiumi, e del fiume di Casamansa e del signore similmente detto Casamansa; della distanzia del rio di Gambra al detto fiume.
     
      Come ho detto di sopra, per la inconvalescenzia dei nostri uomini partimmo dal porto di Mansa, cioè del paese del signor Battimansa, e in pochi giorni uscimmo del detto fiume. E uscendo fuori, parendone a tutti aver molte vittuarie, e che saria laudabil cosa, poi ch'eravamo là, dover etiam scorrer piú oltra per questa costa, perché essendo tre navilii eravamo assai buona compagnia, e cosí d'accordo un giorno circa terza con vento prospero facemmo vela. E perché eravamo molto incolfati a questa bocca del rio di Gambra, e la terra della parte verso ostro e garbin se metteva molto fuora al mare, faccendosi al modo d'un capo, noi ce tenimmo alla volta di ponente per metterci fuora al mare: la qual terra mostrava tutta bassa e copiosa d'infiniti, bellissimi e grandissimi arbori verdi. E dapoi che fummo larghi in mare quanto ne parse, discoprimmo quello non esser capo da far menzione, perché oltra la detta ponta si vedeva il terreno della costa tutto di lungo; nientedimeno andammo larghi da questa punta, intorno della qual si vedeva il mare rompere piú di quattro miglia fuora.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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