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      E vi sono uomini ricchi che hanno 150, 200 e fin 300 fra negri e negre, li quali hanno questa obligazione, di lavorar tutta la settimana per il patron, eccetto il sabbato, che lavorano per causa del vivere. E in questi tali giorni si seminano il miglio zaburo, che abbiam detto di sopra, e le radici di igname e molte erbe domestiche, cioè lattughe, cavoli, ravani, biete, pretresemoli: le qual seminate, crescono in pochi giorni e vengono in tutta bontà, ma la semenza che fanno non val niente per seminare.
      La terra è di color rossa e gialla, grossa, cioè come creta salda, e per la gran rugiada che ogni notte continuamente cade, non si risolve troppo in polvere, ma è come una cera molle, e per questo produce ciò che vi si pianta. Della bontà di detta terra si vede questa esperienza, che se li negri intermettono qualche poco di tempo di coltivar una pianura, immediate vi nascono arbori e crescono in pochi giorni tanto grandi come qui da noi in molti mesi, ed è forza che li tagliano e poi abbrucino. E in questo luoco dove sian stati tagliati e abbruciati arbori, è buono di piantarvi le canne di zucchero, quali stanno da cinque mesi a maturarsi in questo modo: le canne che sono state piantate il mese di gennaro, le tagliano al principio di giugno; quelle di febraro al principio di luglio sono mature, e cosí in tutti li mesi le piantano e tagliano. Né vi fa male alcuno il passarvi del sole perpendicular nel mese di marzo e settembre, perché a quel tempo vi regnano pioggie continue con aeri nubilosi e foschi, che sono molto a proposito delle dette canne.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094