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      Ancora in tutta l'isola vi sono molte fontane di acqua viva, che adoperano a questo effetto. Pur in la città di Povoasan vi corre per mezzo un fiumicello d'acqua chiarissima, molto largo ma basso, della qual acqua ne danno bere agli ammalati, per esser leggerissima da padire. È ferma opinion degli abitanti che, se non fusse la eccellenza e bontà dell'acqua di questo fiumicello e di molte altre fontane, detta isola non si potria abitare.
     
     
      Degli arbori e della utilità della palma che fa il frutto cocos.
     
      Gli arbori che nascono in questa isola, la maggior parte sono salvatichi e non fanno frutto alcuno, e tutti generalmente, come si tagliano, si trovano busi nella midolla e vacui: e gli abitanti pensano che questo avenghi per causa della grande umidità ch'è in detta isola. Gli abitanti venuti di Spagna vi hanno voluto portar olivi, persichi, mandorle, e piantati sono venuti belli e grandi, ma sterili e senza frutto: e questo accade a tutti gli arbori che fan frutti che abbino l'osso. Vi hanno condotto dalla costa dell'Etiopia l'albero della palma, che fa il frutto che loro chiamano cocos, e qui in Italia chiamano noci d'India, la mandorla del qual frutto, quando è fresco, è molto delicato da mangiare; e di quell'acqua ch'è nel mezzo della noce ne fanno molte cose, per esser suavissima al gusto. A questo arbore, faccendoli una sfenditura, vi appiccano una zucca, dove stilla un liquor bianco e chiaro, e il primo dí fa vino delicato, poi diventa garbo, e in fine d'alcuni giorni diventa aceto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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