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      Il che ci pesò molto, vedendo con i nostri occhi la crudeltà che facevano del morto: a tutti noi fu ingiuria intollerabile, e stando di proposito piú di quaranta di noi di saltare in terra, e vendicare tanta cruda morte e atto bestiale e inumano, el capitan maggiore non volle consentire. E si restarono sazii di tanta ingiuria, e noi ci partimmo da loro con mala volontà e con molta vergogna nostra, per cagione del nostro capitano.
      Partimmo di questo luogo e cominciammo nostra navigazione fra levante e sirocco, che cosí corre la terra, e facemmo molte scale, e mai trovammo gente che con esso noi volessino conversare. E cosí navigammo tanto che trovammo che la terra faceva la volta per libeccio, e come voltammo un cavo, al quale mettemmo nome el Capo di Sant'Agostino, cominciammo a navigare per libeccio: ed è discosto questo cavo dalla predetta terra che vedemmo, dove ammazzorono i cristiani, 150 leghe verso levante, e sta questo cavo 8 gradi fuori della linea equinoziale vers'ostro. E navigando avemmo un giorno vista di molta gente, che stavano alla spiaggia per vedere la maraviglia delle nostre navi; e cessando di navigare, fummo alla volta loro e sorgemmo in buon luogo, e fummo coi battelli a terra, e trovammo la gente esser di miglior condizione che la passata, e ancor che ci fosse travaglio di domesticargli, tuttavia ce gli facemmo amici e trattammo con loro. In questo luogo stemmo cinque giorni, e qui trovammo cassia fistola molto grossa e verde e secca in cime degli arbori.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Capo Sant'Agostino