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      Accordammo in questo luogo levar un paio di uomini, perché imparassino la lingua, e cosí vennono tre di loro volontà per venire a Portogallo; e partimmo poi di questo porto, sempre navigando per libeccio a vista di terra, di continuo faccendo di molte scale e parlando con infinita gente. E tanto andammo verso l'ostro che già stavamo fuori del tropico di Capricorno, donde el polo antartico s'alzava sopra l'orizonte 32 gradi, e di già avevamo perduto del tutto l'Orsa minore, e la maggiore ci stava tanto bassa che apena si mostrava al fine dell'orizonte, e ci reggevamo per le stelle dell'altro polo dell'antartico, le quali sono molte e molto maggiori e piú lucenti che quelle di questo nostro polo: e della maggior parte di esse trassi le lor figure, e massime di quelle della prima magnitudine, con la dechiarazion di lor circuli che facevan intorno al polo dell'ostro, con la dechiarazion de' lor diametri e semidiametri, come si potrà veder nel sommario delle mie navigazioni. Corremmo di questa nostra costa appresso di 750 leghe: le 150 dal Cavo di Sant'Agostino verso el ponente, e le 600 verso el libeccio. Volendo raccontare le cose ch'in questa costa viddi e quello che passammo, non mi bastarebbono altretanti fogli: e in questa costa non vedemmo cosa di profitto, eccetto infiniti arbori di verzino e di cassia, e altre maraviglie della natura che saria lungo raccontare.
      E di già essendo stati nel viaggio ben dieci mesi, e visto ch'in questa terra non trovammo cosa di minera alcuna, accordammo di espedirci di essa e andarci a commettere al mare per altra parte, e fatto nostro consiglio fu deliberato che si seguisse quella navigazione che mi paresse bene, e tutto fu rimesso in me il comandare dell'armata.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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