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      Per il che pigliammo il vento in poppa, e la notte e il giorno sequente crebbe tanto la fortuna che dubitammo perderci, e avemmo di far peregrini e altre cerimonie, com'è usanza di marinari per tali tempi. Corremmo 5 giorni con il vento in poppe con il trinchetto solo, e questo ben basso; e in questi dí navigammo 250 leghe, e tuttavia appressandoci alla linea dell'equinoziale, e in aria e in mari piú temperati: e piacque a Dio scamparci di tanto pericolo. E la nostra navigazione era per el vento infra tramontana e greco, perché nostra intenzione era di andare a riconoscere la costa d'Etiopia, che stavamo discosto da essa 1300 leghe per el golfo del mar Atlantico: e con la grazia di Dio a' 10 di maggio fummo in essa, a una terra vers'ostro che dicesi la Serra Liona, dove stemmo 15 giorni pigliando nostro rinfrescamento. E di qui poi partimmo navigando verso l'isole degli Azori, che sono discoste da questo luogo della Serra circa di 750 leghe, e giongessimo a esse isole nel fine di luglio, dove stemmo altri 15 giorni pigliando alcuna recreazione.
      Dapoi partimmo da esse per Lisbona, perché stavamo piú all'occidente 300 leghe, ed entrammo per questo porto di Lisbona il 7 di settembre del 1502 a buon salvamento, Dio rengraziato sia, con solo due navi, perché l'altra ardemmo nella Serra Liona perché non poteva piú navigare. Stessimo in questo viaggio cerca 15 mesi e giorni undeci, e navigammo senza veder la stella tramontana o l'Orsa maggiore e minore, che si dice el Corno, e si reggemmo per le stelle dell'altro polo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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