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      Partimmi dell'armata, come mi comandò, per l'isola senza battello e con meno la mitade de' miei marinari, e fui alla detta isola, ch'era distante circa 4 leghe, nella quale trovai un bonissimo porto, dove ben sicuramente potevano surgere tutte le navi: e qui aspettai el mio capitano e l'armata ben 8 giorni, e mai non vennono, di modo che stavamo molto malcontenti, e le genti che m'erano restate nella nave stavano con tanta paura che non gli potevo consolare.
      E stando cosí, l'ottavo giorno vedemmo venire una nave per il mare, e di paura che non ci potesse vedere, ci levammo con la nostra nave e andammo a essa, pensando che mi portasse el mio battello e gente; e come ci accostammo, dapoi salutata, ci disse come la capitana era ita in fondo e come la gente s'era salvata, e che il mio battello e gente restava con l'armata, la qual s'era ita per quel mare avanti: che ci fu tanta grave passione qual può pensare V.S., per trovarci 1000 leghe discosto da Lisbona, e in golfo, e con poca gente. Nondimeno, voltato il viso alla fortuna, andammo tuttavia innanzi, e tornati all'isola ci fornimmo di acqua e di legne con el battello della mia conserva. La qual isola trovammo disabitata, e teneva molte acque vive e dolci, infinitissimi arbori, piena di tanti uccelli marini e terrestri ch'erono senza numero; ed eron tanto semplici che si lasciavon pigliar con mano, e tanti ne pigliammo che caricammo un battello di essi; altro animal non vedemmo, salvo topi molto grandi e ramarri con due codi e alcune serpi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Lisbona