Pagina (814/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      E sopra tutto porgono maraviglia non piccola le molte sorti di pappagalli, di varii e diversi colori. Gli arbori tutti rendono odore tanto soave che non si puote imaginare, e per tutto mandano fuori gomme e liquori e sughi: e se noi conoscessimo la lor virtú, penso che niuna cosa ci fusse per mancare, non pur in quanto a piaceri, ma in quanto al mantenerci sani e al ricuperar la perduta sanità. E se nel mondo è alcun paradiso terrestre, senza dubbio dee esser non molto lontano da questi luoghi. Siché, come io ho detto, il paese è volto al mezogiorno, col cielo talmente temperato che di verno non han freddo, né di state sono molestati dal caldo.
     
      Come il cielo qui è quasi sempre sereno e adorno di alcune stelle a noi incognite, e come il polo antartico non ha l'Orsa maggiore e minore.
     
      Quivi il cielo e l'aere è rare volte adombrato dalle nuvole, quasi sempre i giorni sono sereni. Tal volta cade la rugiada, ma leggiermente: quasi non vi è vapore alcuno, e la rugiada non cade piú che per ispazio di tre o quattro ore, e a guisa di nebbia si dilegua. Il cielo è vaghissimamente adorno di alcune stelle che non sono da noi conosciute, delle quali io assegnatamente ne ho tenuto memoria, e annoveraine forse 20 di tanta chiarezza di quanta sono appresso di noi le stelle di Venere e di Giove. Considerai anche il loro circoito e i varii movimenti, e misurai la lor circonferenza e diametro assai facilmente, avendo io notizia della geometria: e perciò io tengo per certo che siano di maggior grandezza che gli uomini si pensino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Orsa Venere Giove