Pagina (817/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Similmente vedemmo la luna nuova nel medesimo giorno che si congiugne col sole. Quivi anche si veggono ogni notte vapori e fiamme ardenti trascorrer per il cielo.
      Poco di sopra io chiamai questo paese col nome di emispero: il quale, se non volemo parlar impropriamente, non si può dire che sia emispero, se è posto in comparazione del nostro; nondimeno, percioché pare che alquanto rappresenti cotal forma, impropriamente parlando ci è paruto chiamarlo emispero.
     
      Come Amerigo navigò la quarta parte del circolo del mondo.
     
      Adunque, sí come ho predetto, da Lisbona, donde ci partimmo, la quale è lontana dall'equinoziale verso tramontana quasi per quaranta gradi, navigammo insino a quel paese che è di là dall'equinoziale cinquanta gradi: i quali sommati faranno il numero di novanta, il qual numero è la quarta parte del grandissimo circolo, secondo la vera ragione del numero insegnataci dagli antichi. A tutti è adunque manifesto noi aver misurato la quarta parte del mondo, percioché noi che abitiamo Lisbona, di qua dall'equinoziale quasi per quaranta gradi verso tramontana, siamo distanti da quei che abitano di là dalla linea equinoziale nella lunghezza meridionale angularmente novanta gradi, cioè per linea traversa. E accioché la cosa piú apertamente sia intesa, la linea perpendicolare la qual, mentre noi stiamo dritti in piedi, si parte del punto del cielo e arriva al nostro zenit, viene a batter per fianco quei che sono di là dall'equinoziale a cinquanta gradi: onde aviene che noi siamo nella linea diritta, ed essi a comparazion nostra sono nella traversa; e cotal sito fa la figura d'un triangolo che abbia angoli diritti, delle quai linee noi tenemo la diritta, come piú chiaramente dimostra la sequente figura.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Amerigo Lisbona Lisbona