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      E quanto piú ci discostavamo da detta linea, trovavamo l'aria piú temperata e fredda. E innanzi che ci avicinassimo alla detta linea 200 leghe, poco piú o meno, perdemmo di vista la tramontana. E innanzi che giugnessimo al detto Capo di Buona Speranza a 400 leghe, faceva molto gran freddo; e quanto piú ci appressavamo a quel maggior freddo, manco ci potevamo riparare, se non a gran forza di vestimenti e ben mangiare e bere per riscaldarci. E il primo dí di giugno, che 'l vento cominciò un poco a svegliarsi, appressandoci al Capo di Buona Speranza, cominciorono a migliorare li giorni, in modo che adí 8 di giugno sperimentammo coll'oriuolo della nave e trovammo essere il dí (cioè da sole a sole) ore otto e meza, e la notte ore quindici e meza. E la ragione perché in cosí poco tempo diminuí tanto, fu perché in questi dí la nave andò molto cammino.
      Una terza feria, martedí adí 7 di giugno, nel quarto di notte, saltò con esso noi tanta tormenta di vento ponente che fece partir le navi l'una dall'altra, in modo che la mattina seguente non ci trovammo insieme se non la Iulia e noi, e dell'altre non sapevamo a che cammino si fussino diritte. E nell'ultimo quarto della notte, un poco avanti dí, non portavamo alcuna bonetta, solamente un pappafico molto piccolo. Al terzo mischio il vento fu tanto che ci ruppe l'antenna pel mezzo, e alla Iulia ruppe l'albero, e a tutti ci mise gran paura, che quel dí e la notte corremmo ad albero secco, e si calò la piccola vela del trinchetto. Era stupenda cosa a vedere li gran mari, cioè l'onde che venivano; e questo dí si feciono molti boti, e gittoronsi le sorti chi dovesse andare a visitar la divota chiesa di Nostra Donna Santa Maria di Guadalupo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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