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      E fra Quilloa nuova e la vecchia è uno fiume, che ci dette assai fatica, e vedemmo gran palmari e altri alberi; ed entrammo tanto dentro a uno gomito che ci trovammo ad una isola piccola, e di quivi uscimmo e andammo al levante e a quarta di greco, per essere già molto tardi. E a lato a Quilloa sono secche volte a greco, e durano tre o quattro leghe a lungo della costa.
      E di quivi pigliammo nostro cammino alla volta di Mombazza per greco e quarta di tramontana, e perché non sapevamo a punto il cammino, per andar piú sicuri pigliammo il cammino infra greco e tramontana, e mezzodí e libeccio. E fra Quilloa e Melinde vedemmo duoi borghi di case, uno in sul mare e l'altro un poco piú fra terra; e a lungo della costa sono grandi montagne, alcune terre rase che parevano seminate, e non vedemmo Mombazza perché passammo molto larghi. Innanzi che giugnessimo a Melinde, vedemmo tre monti grandi insieme, di lungi da Melinde tredici o quattordici leghe; e corresi per quella costa per greco e libeccio. E innanzi che giugnessimo a Melinde cinque o sei leghe, vedemmo una picciola isoletta e certa barreda vermiglia; e poco piú avanti sono certe secche, che pare che rompino circa di tre leghe a lungo, e sono volte a maestro. Quando si va verso Melinde, si vede uno monte che pare uno castello. Nostra intenzione era di entrare in Mombazza, che vi sono disdotto leghe innanzi che si giunga a Melinde: e passammo di notte, e la mattina, quando riconoscemmo terra, trovammo ch'eravamo passati e non volemmo tornar adrieto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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