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      E loro, come uomini deliberati a morire, di presente afferrorno stretta la nostra nave con la loro in duoi luochi: e questa cosa fu tanto subita e furiosa che non avemmo tempo per tirare dalla nostra gabbia solo una pietra, e avevamo poche lancie e pochi dardi, e con questi pochi facemmo loro molta guerra; e non avevamo altro a fare che far andar quelli 24 Mori che pigliammo in sul zambuco sotto coverta. E quelli della nave, che molto desideravano d'averci alle mani, facevano quanto potevano che le navi si drizzassino l'una con l'altra, per esser molto piú alta la loro che la nostra: e s'elle si drizzavano, non avevamo modo alcuno di vita, perché la prima ricevuta che ci feciono fu con tre o quattro sassi di mano; e tanta stretta ci davano che nessuno bombardieri non si poteva accostare a nessuna bombarda, né potevamo loro fare né facevamo altra cosa, salvo con una balestra che abbatteva alcuno di loro, e alcun che voleva entrar dentro con esso noi a lanciare era fatto tornar indrieto, e il simile facevano loro a noi con le lor lancie, e con le nostre tirate a loro della nostra gabbia. Erano con esso noi ben quaranta uomini di quelli ch'erano co' battelli, e nessuno di noi non si mostrava, che subito non avesse intorno venti o trenta pietre e alcuna freccia mescolata con esse.
      Durò la battaglia fino al tardi, e il dí in quelle bande era maggiore che in tutto l'anno. Messonsi con tanto empito contro di noi ch'era maraviglia a vedere, e benché noi ne ferissimo e ammazzassimo assai, pareva che non mancassino e non sentissino le ferite.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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