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      Il lunedí adí 7 detto, arrivammo davanti il detto porto di Cocchin, e di subito venne alla capitana Consalvo Gil, ch'era restato in detta città l'altro viaggio, e contò all'ammirante e molti altri come eran venute lettere di Calicut da certi mercanti mori ad altri mercanti di Cocchin, li quali contavano come in detto luogo avevamo fatto gran danno e morte di gente, e che in detta città morivano di fame, perché a causa di quelle navi non v'andava vettovaglia di fuori, né potevano andar al mare a pescar. E alsí contavano come s'era persa in mare per fortuna una grande armata de navi ch'andavano a Calicut cariche di vivere e mercanzie, e dicevano che erano piú di 200 vele e che tutte erano noleggiate per il re di Calicut per armare contro a noi, e che v'era venuto una gran nave di detto re carica di spezie, ch'era in compagnia dell'altre, e tenne al mare con la fortuna e corse fino a detta città di Cocchin, e quivi volle afferrare e non poté, e andò a traverso alla costa: salvoronsi gli uomini e le robe, e tutto prese il re, senza render nulla al re di Calicut.
      E questo dí venne a parlar all'ammirante uno figliuolo del re di Cocchin, a salutarlo e ringraziarlo della buona opera che avea fatto al signore ch'era parente del re de Cocchin, delle tre navi che in viaggio voleva bruciare e le salvò; e che il detto re per lettere d'altri sapeva già il tutto, e ora per lo figliuolo li mandava a rendere e dar grazie, dicendo che assai stimava quell'onore e piacere che ad altri per suo rispetto aveva fatto; e molto si mandava il detto re ad offerire, dicendoli che darebbe il miglior ordine che si potesse per darli carico.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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