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      Adí 18 di novembre vennono tre uomini del paese alla nave Iulia nel porto di Cocchin, e venderonli una vacca per 7 ventini: la qual cosa saputa, il detto re di Cocchin mandò a pregare l'ammirante che li mandasse presi in sua mano quelli tre e gli altri che vendessino qualsivoglia cosa di vacche, per la qual causa l'ammirante fece poner in ciascuna nave uno scritto, che comandava e proibiva, sotto pena di certe battiture, come dire scoreggiate, che nessuno non comprasse da persone cosa alcuna di vacche, e che chi si volesse che portasse a vendere dette cose, di presente lo pigliassero e menassino alla capitana. E l'altro dí tornorono alla Iulia quelli tre Mori over Ciafferi che avevano venduto la prima vacca, e portavanne una altra; furono menati all'ammirante e lui li mandò colla detta vacca alla città, presi, al detto re. E come giunsono, senza altro processo furono di subito tutti vivi impalati, in questo modo, che messono a ciascuno uno palo per le reni e passava pel petto, e col viso in su, e ficcoronli in terra; ed erano alti una lancia, e con le braccia e gambe aperte e legate a quattro pali, e non potevano correre giú pel palo, perché in esso palo era uno legno a traverso che non li lasciava correre. E fecero di loro giustizia in detto modo perché vendevano le dette vacche, perché lo dio nel quale lor credono ha imagine d'un bue o d'un vitello, e chiamanlo Tambarane.
     
     
     
      Come la terra di Mangallor e molte altre mandarono di volontà al re di Portogallo l'ubbidienza. Della isola detta Zeilam.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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