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      E certamente, davanti che noi vedessimo quello che uno elefante faceva in Cocchin, non aremmo potuto credere quello che essi raccontavano, cioè che duoi elefanti senza altra gente varano una nave di 400 o 500 tonellate in terra, o di stigliero la portano in mare. E con essi non hanno altro travaglio se non metterla in su le vasa, e tanto diritta che è cosa di maraviglia, perché vanno con essa molto egualmente, uno davanti, l'altro da dietro, e non la lasciano pendere né da una né da altra banda; ed entrano con essa in mare e tanto a dentro che per se stessa sta sopra l'acqua, però che, non ostante che le acque non siano grandi, la portano tanto dentro all'acqua quanto è lor mostro e comandato.
      In Cocchin era uno piccolo elefante, e come un Negro che andava con esso li diceva qualsivoglia cosa, di presente lo intendeva; e davanti noi li disse che andassi zoppo d'un piè dinanzi, e cosí faceva; il simile faceva quando li diceva che zoppicasse dall'altro, e il simile di gittarsi in terra: lo faceva con molti inchini a chi lui diceva. E poi li comandava che si levasse e alzasse uno di piedi dinanzi, e questo fatto, quel Negro poneva il suo piè in su quello ch'egli alzava, e a poco a poco l'andava alzando fino che 'l Negro li montava sopra a cavallo. Dipoi li gittò a lato uno canapo che era ligato a uno battello della nave Santo Antonio, e mostrolli fino dove voleva che la rimorchiasse: prese quel canapo di terra e colla tromba del naso se lo volse intorno al muso, e preselo co' denti e cominciò a tirare a sé, cosí come stava entrovi 15 o 20 uomini, e tirollo fuor del mare strascinandolo per l'arena, fino dove li comandò quel Negro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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