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      E adí 17 del detto giugnemmo a Cananor, e quivi trovammo l'ammirante e tutta la flotta con l'antenne alte alla croce, e palvesate e messi e porti, e le gabbie fornite di pietre, e tutto messo a buon riscatto, come chi aspetta d'avere a combattere con mille vele, che dicevano che si facevano preste a Calicut per venirgli a frontare. E come ci viddono e conobbonci, ebbono gran piacere, perché pareva loro impossibile potessimo scampare, e per l'allegrezza della venuta nostra posono stendardi e bandiere; e come dicemmo loro che non vedemmo armata né alcuno romore di loro a Calicut, e che non vedemmo altra armata se non in Pandarane 10 o 12 nave grosse, di questo si confortorono grandemente. E qui ci contorono che, dipoi giunto l'ammirante a Calicut col suo bramin, che li fece alquante parole perché le dicesse al re, e furono in questo modo: che duoi inimici spesso si tornano grandi amici, e che cosí farebbono i cristiani con lui, e che da quivi innanzi negoziarebbono e profitterebbonsi l'uno con l'altro come fratelli, e che li cristiani farebbono al suo paese di molto profitto.
      E accordò col detto bramin che andasse alla città, a far noto al re come lui era venuto quivi, e che l'aspettarebbe fino al tardi, e soprastando troppo che trarrebbe una bombarda, e non venendo subito, che l'altro dí se ne andarebbe. E fatto questo il detto bramino andò a pigliare licenzia dal figliuolo, e Hobeigon e Coron ancor, e alsí cogli altri; e dipoi col battello della nave l'ammirante lo mandò a porre in terra, dove era già molta gente alla piaggia aspettandolo: e andoronsene con lui.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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