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      Per la qual cosa soprastettono, tagliandola con le scure, il che fu causa di tardar tanto; e ancora che già andassino, non avevano per quello paura della nave, ma tuttavia la seguivano e non l'abbandonavano. E stando in questa stretta, che era tale che nessuno nella nave non avea preso arme, per esser stati assaliti in un subito e per badare in tanta furia a levarsi, in questo tempo giunse da Cananor Vicenzo Sodrie suo zio, e avea con seco le due carovelle. E visto questo misono e' remi, perché era calma, e messonsi alla volta loro: del che impauriti gli inimici se ritirorono alla città, alcuni senza braccio, alcuni senza gambe e alcuni morti dalle bombarde.
     
      Come l'ammirante fece impiccar gli statichi che aveva in nave e, fattili metter in una almadia, comandò che la lasciassino presso alla città, con uno scritto fatto in loro lettera e linguaggio.
     
      E fatto questo, l'ammirante fece impiccar all'antenna delle carovelle gli statichi che gli aveva in nave, e comandò che cosí impiccati andassino colle carovelle a lungo della città e piú presso si poteva. E cosí fecero due o tre volte, andando in qua e in là, per la qual cosa usciva della città molta gente per vedere: e quando vedevano stare cosí stretta la gente, traevano loro con le bombarde e davano loro gran grido. E dipoi fece metter i corpi di quegli impiccati in una almadia, che una delle carovelle menava, e comandò che la lassassino presso alla città nel corso dell'acqua, con uno scritto fatto in loro lettera e linguaggio, che diceva cosí: «Uomo vile, mandastimi a chiamare e io venni al vostro chiamare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Cananor Vicenzo Sodrie