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      Quelli medesimi ci contorono come il re se n'andò in cima d'una guglia d'una casa molto alta sopra la riviera, non ostante che da le nostre bombarde fussino tutte le case fracassate e guaste, e come di quivi il re stava a vedere la battaglia. E come dipoi uscirono della città due navi e vennono a passar molto presso a noi, solamente per veder se alcuna delle nostre si partiva dall'armata per dar lor caccia, per aver causa di fuggire adagio e non quanto potessino, e cosí fuggendo passare sopra certe secche che sono quivi presso alla città di Calicut, a fine che le nostre similmente passassino sopra dette secche, perché le loro andavano leggieri e le nostre cariche, e fussinvi restate in secco, per pigliarle dipoi a lor piacere. E perché il re assai desiderava aver nelle mani qualcuno di noi per farne a suo piacere giustizia, perché aveva promesso e fatto voto che li primi cristiani ch'egli avesse nelle mani li voleva far vivi arrostire.
      Questo e molte altre cose ci contorono alcuni mercanti naturali di Calicut, che se ne erano dipoi fuggiti e venuti ad abitare a Cananor, a causa delle guerre ch'aveano con esso noi, e aveanvi menate le loro mogli e figliuoli e tutti i lor beni, perché in Calicut si morivano di fame, e tutte le vettovaglie vi valevano due tanti piú che 'l solito. E che molti altri mercanti principali di Calicut si fuggivano per molte altre parti, vedendo la distruzione di Calicut, perché per mare non veniva piú nulla, e quello raccoglieva il paese era sí poco che non si potevano sostentare per una parte de l'anno.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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