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      E piú trovammo un'altra isola presso a Monzambique, a 15 o 20 leghe, e dopo questa trovammo due altre isole molto grandi, e belle di paese e piene di alberi, e poco minore ciascuna che l'isola di Madera: e dalle dette isole a questa vi sono trenta leghe, e sono queste due isole discosto l'una dall'altra 7 o 8 leghe, e guardasi l'una con l'altra maestro e scilocco, e pigliando una quarta di ponente e levante. Dissonci in Monzambique che in dette isole si fa assai carne e assai giengiovo e cannamelle, e di molte buone acque, ed è grasso paese. E andammo in calma XI dí assai presso ad esse, e l'ammirante non volle che alcuno v'andasse; e ben conoscemmo ch'era paese lavorato e ben dotato, e vedemmo del fummo in molti luoghi.
     
      Come arrivorono a Monzambique e, non essendo acqua dolce in detta isola, l'ammirante fece cavar in una parte e vi trovò acqua dolce, con molta allegrezza degli abitatori. Dipoi partiti de lí, di nuovo vi ritornorono, e per che cagione.
     
      Adí 12 d'aprile arrivammo davanti all'isola di Monzambique, dove alcuna delle nostre navi si dette carena, perché venivano assai mangiate e guaste dal tarlo del mare: e le genti l'aiutavano pendere e mettevano assai fuscegli ne' buchi, perché altro rimedio non potevan fare, e furonvi tali che misono quattro o cinquemila fuscegli ne' buchi. E noi medesimi pigliammo quanta acqua e legne volemmo: perché nella detta isola non era acqua dolce, e gli abitatori andavano per essa dall'altra banda della terra ferma, l'ammirante fece cavare in una parte e trovò acqua dolce, di che assai si rallegrorono gli abitatori.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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