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      Ma è da sapere che, s'in termine poi di duoi anni il detto signor non li manda detti migliaria di seraffi, egli cerca di farlo morire, per forza d'arme o in qualche altro modo, e faccendoli il detto presente rimane in signoria.
      Il detto signore ha sempre dieci over dodeci signori e baroni della città con lui, e quando il gran soldano vuol dugento o trecentomila seraffi da lui, over dalli signori overo mercanti di detta città (perché loro non usano iustizia, ma solo robbamenti e assassinamenti come chi piú può, perché i Mori stanno sotto alli Mammalucchi come l'agnello sotto il lupo), manda due lettere al castellano del detto castello, delle quali l'una in semplice tenore contiene ch'ei debbia congregare nel castello quelli signori over mercanti che a lui piace, e poi congregati si legge la seconda lettera, il tenor della quale subito si esequisse, o in bene o in male: e in questo modo il detto gran soldano cerca di trovar danari. E qualche fiata il signor di Damasco si fa tanto forte che ei non vorrà andare in castello, e ancora molti baroni e mercadanti, sentendosi invidiati, montano a cavallo e tirano alla volta della Turchia, per fuggir questa tirannia.
      E di questo non vi diremo altro, se non che la guardia del detto castello è questa, che in ciascuno delli quattro torrioni gli uomini che stanno a guardare la notte non gridano niente, ma ciascuno ha un tamburo fatto a modo di una mezza botta, e li dà una gran botta con un bastone, e uno con l'altro si rispondono con detti tamburi: e tardando a rispondere il termine d'un paternostro, sono posti in prigione per uno anno.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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