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      Per tutta questa Arabia Felice gli uomini portano le corna fatte delli loro capelli medesimi, e le donne portano le calze a braga ad usanza de' marinari.
     
     
      Di Sana, città dell'Arabia Felice, e della fortezza e crudeltà del figliuolo del re.
     
      Dapoi mi parti' e andai ad una città chiamata Sana, la quale è lontana tre giornate dalla detta città di Reame, ed è posta in cima d'una grandissima montagna, ed è fortissima: alla quale stette il soldano con ottantamila uomini otto mesi per prenderla, né mai la poté pigliare se non a patti. Le mura di questa città sono di altezza dieci braccia e di larghezza braccia 20, di modo che otto cavalli vi vanno al paro sopra. In detto paese nascono molti frutti come nel paese nostro, e vi sono molte fontane. In questa Sana sta un soldano il quale ha dodeci figliuoli, de' quali ve n'è uno che si chiama Maumet, il quale come rabbioso morde la gente e ammazzala, e poi mangia tanta della lor carne che si sazia; ed è di statura di quattro braccia e ben proporzionato, ed è di colore olivastro. In questa città si trova qualche sorte di spezie minute, le quali nascono lí d'intorno. E la detta città può fare cerca quattromila fuochi, e le case sono bellissime all'usanza nostra, ed è tanto grande che in quella vi sono molte vigne e prati e giardini a nostra usanza.
     
     
      Di Taesa e di Zibit e Damar, città grandissime dell'Arabia Felice.
     
      Poi ch'ebbi veduta Sana, mi posi in cammino e andai ad un'altra città chiamata Taesa, la qual è distante da Sana tre giornate ed è posta pur in montagna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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