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      Questa città è bellissima e abbondante d'ogni gentilezza, e sopra tutto di grandissima quantità d'acqua rosa, la qual qui si stilla. È fama che questa città sia antichissima, e vi è un tempio come Santa Maria Rotonda di Roma e molti altri palazzi antichissimi. Qui sono grandissimi mercanti. Vestono queste genti come le sopradette; il lor colore è olivastro.
      Partendomi di lí andai ad un'altra città chiamata Zibit, distante da questa tre giornate, la qual è molto grande e bonissima, ed è appresso al mar Rosso mezza giornata e per tal rispetto è terra di grandissimo traffico, ed è dotata di grandissima quantità di zuccaro; ha frutti buonissimi. Ed è situata infra due montagne e non ha mura intorno; e quivi si fanno grandissimi mercati di spezie e odori d'ogni sorte, le quali si portano de lí ad altri paesi. L'abito e il colore degli abitanti in questa città è come li sopradetti.
      Partitomi dal detto luoco, andai ad un'altra città una giornata lontana, la qual si chiama Damar, abitata pur da Mori, li quali sono grandissimi mercatanti. È la detta città molto fertile; il viver e costumi suoi sono come li sopradetti.
     
     
      Del soldano di tutte le sopradette città, e perché si chiama per nome Sechamir.
     
      Tutte queste città sopradette sono sottoposte al soldan delli Amanni, cioè al soldano dell'Arabia Felice, chiamato Sechamir, perché sech viene a dir «santo», amir «signor». La ragione perché lo chiamano santo è questa, ch'egli non fece mai morir persona alcuna, salvo se non fosse in guerra. Sappiate che nel tempo mio teneva quindeci o ventimila uomini in ferri, e a tutti dava duoi quattrini per uomo al giorno per le spese loro, e cosí li lassava morir in prigione quando meritavano la morte.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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