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      L'abito suo è una pelle di capra, cioè una davanti e una di drieto, col pelo di fuora, ed è di color lionato scuro, perché qui comincia esser la gente piú oscura che bianca. Tutti portano grandissima quantità di gioie e perle e altre pietre preziose all'orecchie, e vanno pur vestiti all'apostolica e parte portano camicie. E il re e alcuni piú nobili vanno con la faccia, le braccia e il corpo tutto infarinato di sandolo macinato con molti odori preziosissimi. Alcuni di questi si pigliano per devozione di non seder mai in cosa alta, e alcuni altri hanno per devozione di non seder in terra, alcuni di non star mai distesi in terra, altri di non parlar mai: e questi tali sempre vanno con tre o 4 compagni che li servono. Tutti generalmente portano uno cornetto al collo, e quando vanno in una città tutti di compagnia suonano li detti cornetti: questo fanno quando vogliono che gli sia data la elemosina.
      E quando il re non cammina, ma si sta nell'alloggiamento, loro vanno almeno trecento o quattrocento alla volta per provedere delle cose necessarie, e stanno tre giorni in una città ad usanza di Cingani. Alcuni di costoro portano un bastone con un cerchio di ferro da piede, alcuni altri portano certi taglieri di ferro, li quali tagliano a torno a torno come rasori, e tirano questi con una frombola, quando vogliono offendere alcuna persona. E cosí, quando questi arrivano in alcuna città d'India, ogni uomo li fa ogni piacere, perché, se ben ammazzassero il primo gentiluomo della terra, non portano pena alcuna perché dicono che sono santi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Cingani India